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venerdì 7 novembre 2014

"Amazing Apple Pie" di Jamie Oliver

La prima volta che ho sentito parlare di Jamie Oliver è stato diversi anni fa, verso la fine del liceo. Forse sarebbe più corretto dire che ho sentito parlare Jamie, piuttosto che sentir parlare di lui.
Io e mio fratello trascorrevamo le sonnolente ore del dopopranzo spiaggiati sul divano a guardare Gordon Ramsay sbatacchiare padelle, ululare insulti e coprire di f**k i terrorizzati concorrenti di una delle prime stagioni di Hell's Kitchen USA. Un giorno, facendo zapping durante una pausa pubblicitaria, ci siamo ritrovati davanti un altro inglese, sempre biondo ma un po' più giovane, che cucinava e assaggiava con l'espressione di un bambino la mattina di Natale, e invece di f**k continuava ad esclamare "beautiful!" o "glorious". Lì per lì il tutto mi era parso un po' comico.
Da italiana cresciuta in una famiglia in cui si faceva e si fa tutto in casa, dove l'insalata in busta è un abominio e se avevi fame per merenda mamma preparava "un attimo (cit.)" una torta, vedere un ragazzone inglese entusiasmarsi ed esclamare "amazing" difronte a un filo di olio di oliva era decisamente troppo.

Ho rivalutato l'impresa di Jamie Oliver qualche anno dopo (ormai quasi due anni fa), durante il mio semestre da studentessa Erasmus in Germania. Vagavo per i corridoi del supermercato piena di angoscia, perchè se la mia vita da fuorisede mi aveva da tempo abituata all'idea di un reparto surgelati grande quando il supermercato della mia cittadina d'origine, non ero pronta ad affrontare le file infinite di cibo in scatola, liofillizzato, le innumerevoli tipologie di salsine e zuppe pronte in tetrapack. Osservando sconsolata la spesa delle persone in fila davanti a me, mi rendevo conto che fuori dall'Italia, insegnare che anche in poco tempo si può cucinare cibo sano senza necessariamente ricorrere alle scatolette è in effetti un'impresa di tutto rispetto. E quando tornavo a casa con le mie buste della spesa, lo ammetto, a volte guardavo Jamie Oliver sul suo canale youtube ;)

Pochi dolci dicono comfort food come la torta alle mele, e se è un apple pie che ricorda tanto i dolci di Nonna Papera tanto meglio! Questa è la versione di Jamie Oliver, tratta dal libro Jamie's Comfort Food.
Con questa ricetta partecipo, con grande gioia ed emozione visto che lo seguo da tantissimo, allo Starbooks Redone di Novembre. Se qualcuno non sa cosa sia, lo trova qui.
E lo consiglio vivamente :)

Veniamo alla ricetta!

Ingredienti per 8 persone
Per la brisé
250 g di burro non salato molto freddo
350 g di farina 00 più extra per infarinare
1 cucchiaio di zucchero semolato
150 ml di acqua gelata
1 pizzico di sale
Per il ripieno
2 kg di mele (io ho usato metà Granny Smith e metà Renette)
1 limone
50 g di burro non salato
100 g di zucchero muscovado chiaro (io non ho trovato quello chiaro, quindi ho usato quello classico)
1 buon pizzico di cannella in polvere (ne ho usato più di un pizzico, ma aumenterei ancora la dose)
Per la rifinitura
1 uovo grande
20 g di zucchero Demerara (non ho trovato neanche il Demerara e quindi ho usato del semplice zucchero semolato)


Per preparare la pasta brisé tagliate il burro in dadini e metteteli in congelatore fino a che non siano belli freddi.
Mettete la farina con un bel pizzico di sale, lo zucchero ed il burro in un processore ed usate il pulse per ottenere un composto con grosse briciole (Io non ho un processore, quindi mi sono affidata unicamente alle mie mani. Prima di iniziare a impastare, comunque, le ho eroicamente raffreddate sotto un getto d'acqua gelata). Aggiungete l'acqua gelata ed attivate il pulse fino a che l'impasto non starà insieme (sono stata attenta ad aggiungere l'acqua un po' alla volta, e in effetti me ne sono serviti almeno 100 ml in meno di quanto suggerito nella ricetta). A questo punto usate le mani per compattare l'impasto e dividetelo in due parti tonde e piatte, avvolgetele nella pellicola e mettetele in frigo per 1 ora.
Nel frattempo, per il ripieno pelate e private del torsolo le mele, quindi dividetele in pezzi di ca. 1 cm di lato. Irroratele di succo di limone per evitare che si scuriscano.
Sciogliete il burro e lo zucchero muscovado in una larga padella quindi aggiungete la cannella.
Quando comincia a fare le bolle, aggiungete metà delle mele e fate cuocere per 10 minuti circa, mescolando (io le ho fatte cuocere un po' meno perchè le ho tagliate un po' più piccole e rischiavo che si spappolassero). Devono essere morbide ma non perdere la loro forma. Aggiungete quindi la restante metà e fatela cuocere per altri 4 minuti. Togliete dal fuoco e fate raffreddare completamente.
Preriscaldate il forno a 190°C.
Su una spianatoia infarinata stendete il primo pezzo di pasta, spolverandolo via via che stendete, fino a che non sia sottile c.ca 3 mm.
Arrotolate la sfoglia sul matterello quindi foderatevi uno stampo per pie da 26 cm di diametro precedentemente imburrato e infarinato. Fate sbordare la pasta sullo stampo.
Sbattete l'uovo e spennellate il il bordo della pasta.
Riempite con il ripieno e distribuitelo con delicatezza.
Stendete la rimanente pasta quindi srotolatela a coprire il ripieno, lasciando che si adagi naturalmente sulle mele quindi premete gentilmente sui bordi. Con un coltello eliminate la pasta in eccesso (con la quale potrete decorare la superficie), quindi premete i bordi con una forchetta o pizzicateli con le dita.
Spennellate tutta la superficie con l'uovo e segnate una croce al centro (io ho fatto un piccolo camino circolare), cospargete il tutto con lo zucchero demerata e fate cuocere per 50/60 minuti fino a che non sarà dorata.
Servite con cucchiaiate di crema voluttuosa.

 


Note personali:

  • Il risultato finale del dolce è ottimo, il sapore delle mele è deciso e avendo usato le Granny Smith la mia aveva una punta acidula che io ho trovato fantastica, soprattutto se si serve il dolce con una pallina di gelato (io lo avevo solo allo yogurt, ma immagino che "la morte sua" sarebbe con il gelato alla vaniglia o alla cannella).
  • Le dosi sono precise e perfette per le dimensioni dello stampo. Solo due piccole osservazioni: nel preparare la brisèe bisogna avere l'accortezza di aggiungere l'acqua poco alla volta, perchè è altamente probabile che non serva tutta quella indicata dalla ricetta. L'altra cosa è che un pizzico di cannella per due chili di mele mi sembra un po' poco, e infatti, nonostante io abbia aumentato la dose, nella mia apple pie la cannella non si sente molto.
  • Quest'ultima considerazione è assolutamente personale e prescinde dalla buona riuscita della ricetta. La quantità di burro utilizzata per la brisèe fa sì che il risultato finale sia quasi più simile ad una sfoglia (effetto probabilmente peggiorato dal fatto che io l'ho stesa un po' troppo sottile). Per il mio gusto personale, non essendo particolarmente amante del burro e di conseguenza nemmeno della sfoglia, avrei probabilmente preferito una pasta "più tradizionale". 


Comunque, sorvolando sulle stranezze del mio palato, la ricetta è ben spiegata e al primo colpo riesce un ottimo dolce, dunque non può che essere
PROMOSSA



13 commenti:

  1. Caspita, che debutto meraviglioso!!!!
    Giuro che mi hai emozionata: sia per il racconto di tua mamma che "un attimo ragazzi, che vi faccio una torta", sia per il confronto con un supermercato estero e soprattutto con i suoi acquirenti.
    Una passione per la cucina buona e ben fatta, la tua, che hai letteralmente succhiato con il latte materno ma che hai saputo fare tua.
    E una disamina perfetta della ricetta, che prima o poi devo provare - non foss'altro che per rendermi conto della differenza tra la briséé di Jamie e la shortcrust pastry tradizionale, visto che sei la seconda che fa questa osservazione.
    Grazie e... complimenti!!! Anzi, una domanda: perché non hai partecipato prima? ;-)
    Un abbraccio.

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    1. Grazie mille! Vi seguo silenziosamente da così tanto tempo che leggere un commento qui sotto è una sensazione incredibile :)
      Diciamo che in tutto questo tempo ho preferito osservare e imparare, e anzi grazie per l'ispirazione. Spero, da ora in poi, di partecipare più spesso!

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    2. Lo spero anch'io; intanto CONGRATULAZIONI, perché hai vinto!!!!!! :-D
      Scrivici a lostarbook chiocciola gmail punto com dandoci il tuo indirizzo per ricevere il gadget; in privato ti diamo le indicazioni per partecipare al lavoro dello Starbooks di gennaio. :-)
      Un abbraccio.

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  2. Grazie!

    Questi post non contengono solo storie di briciole e mollichine delle cose che prepari per noi: da accorta Pollicino dissemini briciole di te, della tua vita e noi stiamo diventandone avidi uccellini!

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    1. :) è un piacere disseminare queste briciole, e saperle così ben accolte!
      Grazie.

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  3. Grazie per la tua partecipazione, Rachele, e per il post così bello e pieno della tua vita :)

    Posso solo chiederti di inserire il banner del Redone nel post? Grazie ^_^

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  4. Cara Rachele, sehr gut!! E' un onore avere lettori attenti e capaci come te :)))
    Il tuo racconto mi ha catturata subito e sono morta dal ridere per il tuo atto eroico :D !!! A presto e grazie

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  5. ciao rachele, sono gaia (celiaca). prima di tutto voglio ringraziarti per aver partecipato al redone in modo così competente ma al contempo entusiasta, è ungran piacere per noi vedere che il nostro lavoro piace e ha un senso anche per altri.
    per il post, e la torta di mele...è davvero amazing! ti è venuta benissimo, e perfette anche le note!

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    1. Grazie mille! Per me è stato belissimo partecipare, e spero di farlo più spesso in futuro ;)

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  6. Tantissimi complimenti per questo splendido ingresso allo Starbook Redone e per la meritatissima vittoria!

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