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lunedì 10 novembre 2014

La mia Londra - Simonetta Agnello Hornby

Tra me e Londra è stato amore a prima vista. Mi sono innamorata della città dal primo viaggio sul trenino che collega l'aeroporto di Stansted a Victoria Station, mentre con la fronte schiacciata sul finestrino osservavo la campagna trasformarsi in uno dei centri più caotici del pianeta.

Sono stata a Londra due volte, e in entrambe le occasioni camminavo per le strade con il cuore gonfio di gioia. Non so spiegare bene perchè, ma mi sentivo bene. I parchi, le librerie, i teatri, i locali, le persone, l'ordinata frenesia che pervade ogni cosa mi hanno conquistata.
A Londra c'è tutto il mondo, e la sensazione che tutto il mondo sia ben accolto. Non amo le città grandi, perchè in qualche modo finisco sempre per sentirmi spaesata, e la cosa mi crea inquietudine. Eppure, per Londra non è stato così. Ricordo che prima di andarci per la prima volta avevo letto la famosa affermazione di Samuel Johnson: "Chi è stanco di Londra è stanco della vita, perchè a Londra c'è tutto ciò che la vita può offrire." Dopo poche ore trascorse nella capitale del Regno Unito, non potevo non trovarmi d'accordo.

Dalla stessa frase di Johnson prende le mosse il libro di Simonetta Agnello Hornby, La mia Londra. L'autrice, nata e cresciuta in Sicilia ma naturalizzata inglese, ha vissuto a Londra per circa quarant'anni e nel libro racconta il suo rapporto con la città, a partire dal suo primo viaggio in Inghilterra a diciotto anni.
Una delle prime cose che mi ha colpita è una frase, che descrive la sensazione che ho sempre provato senza trovare però le parole per esprimerla: "avevo la sensazione di essere in una città sconosciuta, non estranea." Soddisfatta della scoperta, mi sono gettata a capofitto nella lettura. La mia Londra è un libro strano: un po' guida turistica, un po' saggio storico, un po' autobiografia e un po' una vera e propria dichiarazione d'amore per la città. Sia che si ami Londra sia che non la si conosca non si può non restare rapiti da come l'autrice lega i luoghi della città ai fatti della sua vita, senza far mancare riferimenti storici o all'attualità.
Non so se per naturale curiosità o inscusabile tendenza al gossip, ma entrare nelle vite degli altri attraverso le loro parole mi piace tantissimo e riesce sempre a catturare la mia attenzione. Credo che in un certo senso mi aiuti a mettere in prospettiva la mia vita e le mie esperienze.
Un altro aspetto decisamente interessante del libro è che lo si può leggere come una preziosa guida turistica. Quante volte, in una città nuova, ci si ritrova a desiderare di avere una guida del posto? Certo, se chiedessimo a dieci persone diverse probabilmente otterremmo in ogni caso consigli diversi. Ma non è forse questo il bello? La Londra del libro, come del resto emerge dal titolo, è la Londra dell'autrice. Nel mio prossimo viaggio, porterò con me i suoi consigli

 

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