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lunedì 13 aprile 2015

Le vergini suicide - Jeffrey Eugenides

Di norma sono piuttosto varia nella scelta delle mie letture.
Qualche volta, però, mi prende la fissa per un autore che mi è piaciuto e compro un suo romanzo dopo l'altro. Mi è successo qualche tempo fa proprio con Jeffrey Eugenides: dopo aver letto La trama del matrimonio ho divorato anche Middlesex, apprezzando moltissimo entrambi.
A quel punto ero pronta a proseguire nella lettura con Le vergini suicide, che in realtà è cronologicamente il primo romanzo di Eugenides, da cui è anche stato tratto il film di Sofia Coppola Il giardino delle vergini suicide (che non ho ancora visto), ma sono stata fermata da un improvviso attacco di tirchieria che ha posto fine alle mie velleità di lettrice compulsiva.
Passata la tirchiaggine, però, si era attutita anche l'infatuazione e quindi il progetto di leggere Le vergini suicide era lentamente scivolata nel dimenticatoio. Qualche giorno fa, poi, ho ritrovato il romanzo tra quelli suggeriti nella biblioteca comunale a due passi dalla mia nuova residenza, e la lettrice compulsiva che è in me ha fatto i salti di gioia all'idea di poter finalmente portare a termine l'antico progetto ;)
Devo ammettere, però, che questa volta il mio giudizio non è limpido come per gli altri romanzi di Eugenides. La letture è proceduta un po' a rilento, sicuramente in parte a causa dei nuovi impegni con i quali credo di aver annoiato tutti a sufficienza, ma forse anche a causa di una particolare densità del romanzo che dà al lettore una sensazione, probabilmente voluta, di soffocamento.
Le vergini suicide non è chiaramente il tipo di romanzo che si legge per scoprire "come finisce la storia". Il finale, infatti, che è allo stesso tempo il nucleo centrale del libro, è già contenuto nella prima riga: si tratta del suicidio delle cinque sorelle Lisbon. Le vergini suicide è la narrazione collettiva di un gruppo di adolescenti che, a venticinque anni di distanza, cercano di venire a patti con l'evento che ha segnato irrimediabilmente la loro giovinezza.
Nel reiterato tentativo di dare un senso alla tragedia delle sorelle Lisbon, i ragazzi hanno costruito negli anni un vero e proprio culto, conservando gelosamente fotografie e ricordi di vario genere che nella loro ricostruzione degli eventi vengono significativamente definiti "reperti". Questo atteggiamento è in larga parte una conseguenza dell'adorazione che i protagonisti provano per le ragazze Lisbon, sentimento peraltro amplificato dall'alone di mistero che caratterizzava la vita delle sorelle, esattamente come ne caratterizzerà la morte.
La tragedia che il libro ad un tempo stesso descrive e fa presagire resta infine, e non potrebbe essere altrimenti, inspiegata. Nessuna delle letture possibili offerte da giornalisti, medici, esperti o semplici conoscenti può pretendere di essere esaustiva. Ogni interpretazione possibile non è che un'approssimazione di una realtà interiore, celata agli sguardi esterni.
Sto provando a riordinare i pensieri in cerca di una motivazione fondata per dire che il libro non mi ha convinta fino in fondo. L'unica cosa che mi viene in mente, però, è che sia la natura stessa della tematica trattata a portare con sè una generica sensazione negativa, che non saprei spiegare altrimenti.
In tutta onestà, non saprei se consigliare Le vergini suicide. Personalmente ne ho apprezzato molti aspetti, ma non è certamente un libro che raccomanderei a tutti indistintamente.
Stavolta temo di aver fornito un contributo un po' scarso alla vostra scelta di un libro da leggere, ma forse sono riuscita lo stesso a scatenare la curiosità di qualcuno.
Buona settimana a tutti,
Rachele

1 commento:

  1. Questo romanzo non mi ha mai attirato tanto, non ho visto neanche il film. Devo rimediare; in compenso ho La trama del matrimonio in libreria, intonso, mi sa che è arrivata la sua ora! mi hai incuriosito...

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