Ogni libro ha il suo momento, nella
vita di una persona. Alcuni libri hanno più di un momento, ma quelli
sono un'altra storia.
Dopo aver passato diverse settimane a
lagnarmi perchè "non avevo nulla da fare" e anche perchè
"mi sento inutile", gli impegni e i compiti da portare a
termine, le decisioni e i treni da prendere mi sono piovuti addosso
tutti insieme. Ben mi sta, penserete voi. Sono d'accordo, mi sta
decisamente bene. Quello che non mi sta bene, però, è che, per
forza di cose, ho meno tempo da dedicare alla lettura. Però c'è
l'appuntamento del lunedì, e a questo appuntamento non posso
assolutamente mancare. Lo ammetto, per ovviare al problema ho provato
a imbrogliare: a metà settimana, oberata dagli impegni, ho arraffato
dallo scaffale di un amico il libro più corto della sua collezione.
Poi però ho iniziato a leggere, ed è iniziata la magia. Non solo ho
finito il libro in questione in un giorno, ma mi sono introdotta di
nascosto nella camera del sopracitato amico per rubarne un altro
della stessa autrice, e ho divorato anche quello! Le pagine capaci di
scatenare cotanta estasi sono quelle di due
brevi romanzi della scrittrice belga Amélie Nothomb, Barbablù
e il viaggio d'inverno.
La Nothomb è di
origine belga ma è nata in Giappone, dove il padre all'epoca faceva
il diplomatico. Ha trascorso l'infanzia e l'adolescenza in giro per
il mondo, seguendo i genitori nei loro spostamenti lavorativi. Ha
pubblicato una serie di romanzi di successo a partire dal 1992, e in
effetti avevo sentito parlare bene di lei già qualche anno fa, ma la
mia idiosincrasia per il francese di cui parlavo qualche post fa mi
aveva sempre trattenuta dall'iniziare la lettura.
Sottolineo le
ultime parole, iniziare la lettura, perchè proprio di questo si
tratta. Le parole della Nothomb prendono da subito, sono uno di quei
casi felici in cui sin dalla prima pagina sai che arriverai in fondo
al romanzo senza avere problemi di concentrazione, e che non ci sarà
momento di pausa dalle altre attività che non vorrai dedicare alla
lettura.

La variante moderna
della Nothomb è ambientata a Parigi, dove un ricco nobiluomo
spagnolo offre una camera dotata di tutti i comfort a soli 500 euro
al mese (e avendo provato i reali "comfort" del centro di
Parigi, trovo l'espediente narrativo perfettamente riuscito!). C'è
un'unica controindicazione: tutte le precedenti coinquiline del
nobiluomo sono sparite nel nulla. Saturnine, giovane donna
intelligente e all'inizio della carriera accademica, accetta di
vivere lì, apparentemente incurante del pericolo. Come al solito,
non dico altro sulla trama. L'aspetto che ho trovato più
interessante, al di là delle varianti apportate alla fiaba
originali, è il fatto che il romanzo sia in tutto e per tutto
improbabile, e in un certo qual modo consapevole della propria
improbabilità. È come se dicesse: "Ebbene sì, è insensato e
inverosimile. Tanto vale spingere insensatezza e inverosimiglianza
all'estremo."
Sono
proprio questi estremi a rendere i dialoghi acuti e al tempo stesso
esilaranti e a produrre un ritmo narrativo agile e mai noioso.
Barbablù è un libro
che si legge tutto d'un fiato, e si finisce con lo spirito giusto
tempo per aprirne un altro (approposito, Il viaggio
d'inverno ha uno degli attacchi
più belli che io abbia mai letto)! Sì, perchè anche se non devo
dire niente sul finale, posso promettere che è molto meno
inquietante dell'originale :)
Buon Albero a
tutti,
Rachele
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